Sabato di interventi per il soccorso alpino

DOMEGGE DI CADORE – Sabato pomeriggio, verso le ore 17.30, il Soccorso alpino del Centro Cadore è stato allertato per una coppia di escursionisti rodigini, che avevano perso la traccia del sentiero 352, mentre dal Rifugio Tita Barba erano diretti al Rifugio Padova. Non potendo geolocalizzarli e non riuscendo a ricontattarli al cellulare, le squadre sono partiti a cercare i due, lei 55 anni di Rosolina, lui 61 di Loreo, con il supporto dei soccorritori di Pieve di Cadore, sapendo soltanto che si trovavano a quota 1.500. Distribuiti in varie zone, fortunatamente una squadra ha sentito i loro richiami e li ha individuati, riportandoli sul sentiero, per poi riaccompagnarli alla macchina.

Attorno alle 17.50 tre escursionisti stranieri hanno chiesto aiuto, bloccati dalla neve nella parte alta della Ferrata Ivano Dibona al Cristallo. I tre una coppia olandese, lui 34 anni, lei 31, e un 36enne belga, avevano raggiunto il tratto di canale innevato, con il cavo nascosto da neve ghiacciata, e non potevano più avanzare. Richiesto l’intervento dalla Centrale, il Pelikan ha imbarcato un tecnico di elisoccorso del Soccorso alpino di Cortina e si è diretto verso il canale, dove i tre – due con calzature inappropriate – nel frattempo si erano spostati in un punto più agevole per il recupero. Smontato in hovering, il soccorritore ha aiutato i tre a salire a bordo. L’elicottero li ha poi trasportati in piazzola a Cortina.

Nella stessa giornata, verso le ore 20.30, si è concluso il difficile intervento per recuperare un uomo di 52 anni e la figlia di 10 di Pordenone, scivolati per 30 metri all’interno di una stretta cavità sul Sass de Rocia. A lanciare l’allarme verso le 16.10 dei ragazzi, che si erano mobilitati sentendo i familiari preoccupati perché il papà è la bimba tardavano, e che hanno per caso sentito le grida di aiuto provenire dalla gola, larga dai 40 ai 10 centimetri. Da una prima ricostruzione i due stavano passeggiando dietro il Bivacco Pian delle Stelle, quando la bambina è scivolata, cadendo in profondità, e il padre è a sua volta finito all’interno nel tentativo di aiutarla. Sul posto casualmente due soccorritori, che hanno cercato di aiutare il tecnico di elisoccorso, sbarcato dall’elicottero del Suem di Pieve di Cadore nelle vicinanze e subito calatosi, mentre sopraggiungeva una squadra del Soccorso alpino della Val Pettorina. La bambina, con sospetto trauma cranico e un taglio sul volto, è stata riportata in superficie per prima – sollevata assieme al tecnico con sistema di paranchi verso l’esterno – imbarcata e trasportata all’ospedale di Treviso. Poiché era impossibile avvicinarsi all’uomo, incastrato in fondo alla gola in una strettoia con un masso vicino, è stato chiesto l’intervento degli speleologi della Stazione Veneto Orientale, trasportati sul luogo in elicottero. Con una serie di manovre tecniche, dopo un paio di ore, i soccorritori sono riusciti a portarlo fuori. Lamentava dolori alla schiena e alle gambe. Dopo aver ricevuto le prime cure urgenti, con un sospetto politrauma è stato portato all’ospedale di Belluno.

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